Il garden designer è una delle figure di spicco tra le qualifiche professionali che si occupano di progettazione di ambienti esterni.
Di cosa si occupa un garden designer?
In parole povere: il garden designer è colui o colei che si occupa della progettazione e supervisione della realizzazione di spazi esterni. Se vogliamo fare un paragone con una figura più conosciuta, è come se fosse un architetto specializzato in giardini, parchi e spazi simili.
Nel lavoro di tutti i giorni, un designer di giardini si occupa dell’arredo di giardini e terrazze, della scelta delle piante più idonee
Trattandosi di un’attività piuttosto specifica, le mansioni del garden designer possono essere spesso assolte anche da architetti o paesaggisti.
Entriamo nello specifico di alcune differenze e partiamo dal presupposto che tutti sappiamo di cosa si occupano gli architetti.
Di cosa si occupa un paesaggista? Come potrai facilmente intuire dal nome, un paesaggista si prende cura della progettazione di spazi esterni ma su larga scala.
Immagina ad esempio un’impresa edile che sta costruendo una serie di isolati composti da villette a schiera. In questo caso il designer paesaggista dovrà occuparsi della progettazione esterna generale delle costruzioni, complimento delle norme locali e nazionali in materia di urbanistica e, perché no, dare un tocco artistico e personale a quello che sarà il risultato finale.
Insomma, riassumendo e dando una definizione rapida. Il Paesaggista si occupa di progetti su larga scala e di dimensioni significative.
Cosa fa un garden designer? Il garden designer invece si occupa di progetti di dimensioni più contenute che normalmente si limitano all’ottimizzazione e decorazione di spazi aperti dove è implicato l’uso di piante decorative, prato inglese, giochi d’acqua, ecc.
Possiamo dire quindi che questa figura è molto più vicina a quella dell’interior designer “classico”. Di fatto spesso la progettazione dei giardini, come dicevamo prima, è seguita da quest’ultimo.

Come diventare garden designer
Veniamo al dunque e cerchiamo di rispondere alla domanda da vari angoli.
Per riuscire a ricoprire questo ruolo sia all’interno di uno studio che per mettersi in proprio sono necessarie tre cose:
- Avere un buon pollice verde;
- Essere creativi;
- Seguire percorsi formativi adeguati.
Parliamo in primis di pollice verde. E’ fondamentale avere un buon intendimento delle piante, capire come le differenti varietà interagiscono tra di loro e con l’ambiente ed essere capaci di implementare le giuste “strategie” affinché queste possano crescere rigogliose all’interno del giardino-progetto.
Immagina di consegnare un progetto finito ad un cliente e che le piante muoiano dopo neanche una stagione, che non riescano a fiorire oppure a dare frutti. Non sarebbe una bella cosa vera?
Passiamo al lato creativo, fondamentale in questo genere di lavori. Tutto ciò che implica la progettazione di spazi sia interni che all’aperto richiede una buona dose di immaginazione e sintesi.
Non credi di averla? Non ti preoccupare esistono tanti corsi che ti possono aiutare a stimolare il tuo estro creativo e possono essere sia verticali sulla progettazione di spazi che sul ragionamento creativo in generale.
Percorsi formativi professionalizzanti
Come dicevamo nei precedenti paragrafi, alla progettazione dei giardini ci si può arrivare in vari modi.
Se stai leggendo queste righe, probabilmente non sei nè un architetto nè tantomeno sei inserito nel settore. I nostri consigli pertanto sono rivolti a chi vuole entrare in questo mondo partendo da zero.
La base di partenza: l’interior design
Il garden design riguarda la progettazione di spazi aperti che, da un lato, devono essere funzionali e, dall’altro, devono essere belli da vedere e piacevoli da vivere. Il grado di complessità di questa cosa è poi aumentato dal fatto che bisogna tenere in considerazione piante, irrigazione, ombre, ecc ecc.
Le basi per poter arrivare a gestire questo genere di progettazione si possono trovare solo in un corso di interior design. Studiare la progettazione degli spazi interni e dell’arredo in modo che risultino funzionali e belli da vedere è fondamentale per poter poi occuparsi degli spazi all’aperto.
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